Ferroni

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Odnośniki

Ferroni, Letteratura Italiana

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In copertina
Egon Schiele,
Ritratto di Hugo Koller,
1918
Osterreische Galerie, Vienna
Impostazione grafica e copertina
Gloriano Bosio, Alfredo La Posta
Realizzazione grafica
Studio R2
Ricerca iconografica
Roberta Erali
Cartine
Giuseppe Maserati
Redazione
Benedetta Centovalli, Rossella Buschi
Hanno collaborato
Marco Beretta, Angela Di Luciano, Martino Marazzi,
Paola Mazzucchelli, Giorgio Ravanelli, Alessandro Sandrini
© 1992
by Einaudi scuola, Milano
Elemond S.p.A. - Editori Associati
Tutti i diritti riservati
ISBN
88-286-0307-0
Edizioni:
78 9 10
2000
Stampato in Italia - Printed in Italy
Nozioni elementari di teoria della letteratura
La funzione di questa introduzione.
Questa introduzione cerca dispiegare alcuni concetti basilari per lo studio del-
la letteratura, offrendo una rapida sintesi di quella che viene chiamata
teoria della
letteratura.
Per leggere questo
Profilo storico della letteratura italiana
non è però
necessario iniziare da queste pagine, che potranno essere consultate in momenti
successivi, quando bisognerà chiarire termini, problemi e questioni di ordine gene-
rale. Tutto il libro è del resto costruito su rinvìi interni che permettono una consul-
tazione incrociata delle diverse parti: nel testo sono inserite varie
tavole,
con nu-
mero d'ordine progressivo, che spiegano termini particolari e riassumono dati di
diverso tipo; esse possono essere consultate indipendentemente. Questa stessa in-
troduzione rimanda più volte
STERMINI BASE
che subitola seguono (da consulta-
re quando necessario) e rinvia anche a varie tavole presenti nel manuale.
Riunendo i materiali qui raccolti e quelli sparsi all'interno del volume si pos-
sono ricavare i dati teorici e istituzionali necessari per lo studio della letteratura
italiana, costruendo una specie dimanualetto «propedeutico». Occorre comun-
que tener presente che lo studio della letteratura è possibile solo a partire dall'in-
teresse per le opere e gli autori, per le situazioni in cui i testi sono stati prodotti,
per le esperienze che la loro lettura può suscitare, ha conoscenza e lo studio della
letteratura non possono scaturire da una definizione di regole -preliminari, ma da
un diretto confronto con i tèsti: i dati tecnici, teorici, istituzionali, diventano inte-
ressanti solo a partire dalla curiosità per i testi: prima di ogni altra cosa dovrebbe
venire il piacere della lettura, la partecipazione all'esperienza che la letteratura
comunica, l'impegno a comprendere i mondi che essa rappresenta.
i.
Che cos'è la letteratura.
Una domanda e molte risposte.
Alla domanda «Che cos'è la letteratura?» si è risposto in molteplici modi,
seguendo diverse ideologie, visioni del mondo, scelte di vita, gusti, umori, pre-
giudizi, prospettive politiche, teoriche, filosofiche, scientifiche. Basta guardare
viti
Introduzione
ad alcune di queste risposte, per lo più assolutamente inconciliabili tra loro,
per rendersi conto della difficoltà e dell'impossibilità di una definizione sem-
plice e univoca, da tenere a mente una volta per tutte, della letteratura. Ma dif-
ficile è perfino circoscrivere il campo della letteratura, separarla nettamente da
ciò che letteratura non è; e assai vari, confusi e incontrollabili sono anche gli usi
automatici e correnti del termine
letteratura,
che tendono a designare le cose
più eterogenee. Se di tutto ciò si dovesse tener conto fino in fondo, si potrebbe
arrivare solo a dire una cosa più che ovvia: letteratura è ciò che viene chiamato
letteratura, ciò che volta per volta gruppi e ambienti sociali riconoscono come
letteratura.
Origini e sviluppo della nozione di
letteratura.
Ma la nozione di
letteratura
non è sempre esistita: la stessa parola ha un'ori-
gine storica. In latino il termine
lift
et'atura
(da
littera,
"lettera") veniva usato
per indicare l'atto stesso del tracciare le lettere, dello scrivere, e solo nel secolo
i d.C. cominciò a indicare l'insegnamento e più in generale lo studio della lin-
gua, la
grammatica
(parola greca, da
grómma,
"lettera", a cui
litteratura
diretta-
mente corrisponde). L'aggettivo
litteratus
(che in origine aveva il significato di
"scritto con lettere") indicò chi possedeva la scrittura e quindi più in generale
chi era colto e istruito. Il grande retore latino Quintiliano usò le nozioni di
lette-
ratura
e di
grammatica
in un senso molto esteso, fino a comprendere in esse tut-
te le tecniche della scrittura e del sapere: affermò il valore disinteressato degli
studi riguardanti la lingua, e in essi attribuì un ruolo preminente alla lettura dei
poeti.
Questi usi più antichi della parola mostrano comunque in modo assai chia-
ro lo stretto legame tra letteratura e scrittura: si chiamò letteratura la conoscen-
za e lo studio della lingua scritta; solo più tardi, con processi tortuosi e compli-
cati, si arrivò a riassumere sotto il termine
letteratura
l'insieme della cultura
scritta. Poiché la cultura scritta era prerogativa di pochi, la padronanza della
letteratura si poneva come segno di distinzione: nelle lettere si vedeva un valo-
re superiore a quello dell'esperienza più comune e volgare, un esercizio nobile
e disinteressato.
Ogni nuova scrittura si collegava d'altra parte alla letteratura già prodotta
in passato, ai documenti che erano riusciti a conservarsi nel tempo: dal loro in-
sieme si ricavava un'idea di ciò che la letteratura dovesse essere, in un necessa-
rio legame di continuità con il passato. Questa situazione si definì nel corso del
Medioevo e si prolungò, con varie trasformazioni, fino al secolo xvi: la diffu-
sione della stampa fece nascere un concetto moderno di letteratura, con nuove
distinzioni e gerarchie tra le diverse scritture, con l'elaborazione di codici e for-
me più propriamente letterarie e degne di essere considerate tali, nettamente
distinte dall'universo vario e caotico delle altre scritture.
Questi processi si chiariranno man mano nel corso del presente libro (cfr.
tra l'altro i capp. 4.1 e 4.4): qui basta sottolineare il fatto che le diverse nozioni
Nozioni elementari di teoria della letteratura
IX
di
letteratura
si sviluppano, nel tempo, da distinzioni tra le varie forme di scrit-
tura, alcune delle quali vengono inserite entro la letteratura mentre altre ne
vengono espunte. La letteratura si costruisce cosi come
uri istituzione,
che ha
statuti, caratteri, regole specifiche che variano con il tempo e con l'azione degli
individui e dei gruppi sociali; e si sviluppa entro una
tradizione,
mettendosi
cioè in un rapporto (che può essere molto variabile) con le scritture e le forme
già elaborate in passato (cfr.
TERMINI BASE
I
).
Questo carattere istituzionale
della letteratura la lega strettamente alle esigenze e alle visioni del mondo delle
diverse società entro cui essa si elabora: a partire da esso si definiscono volta
per volta valori e disvalori, si creano gerarchie tra le diverse scritture.
Letteratura e poesia.
Nella nostra cultura ha assunto un peso determinante la distinzione tra
scritture di tipo pratico, scientifico, filosofico, comunque legate all'esperienza
di discipline particolari, e scritture di tipo artistico o comunque « creativo ». Il
termine
letteratura
viene spesso circoscritto appunto alle scritture legate al-
l'ambito dell'esperienza artistica (il cui studio più generale è di pertinenza del-
Yestetica,
cfr.
TERMINI BASE
2), intrecciandosi e confondendosi cosi con il ter-
mine più antico
poesia,
in greco
poiésis,
da
poièin,
"fare" (la forma latina fu
poè-
sis,
mentre
poesia
si formò nel latino medievale), indicante in origine degli og-
getti «fatti» con le parole, che attraverso le parole costruiscono mondi o defi-
niscono esperienze, che fingono o
imitano
aspetti della realtà, senza coincidere
immediatamente con essa (cfr.
TERMINI BASE
3). Questa nozione della
poesia
come costruzione di una realtà fittizia, che imita quella reale, la apparenta
strettamente alla pittura, come mostra la diffusione della formula usata dal
poeta latino Orazio,
ut pictura poèsis,
"la poesia come la pittura". Sul «fare»
della poesia, legato originariamente alla presenza del verso e del canto, ha insi-
stito la più antica riflessione teorica, che ha dato luogo a una vera e propria di-
sciplina, la
poetica
(cfr.
TERMINI BASE
4). Nella tradizione europea la poesia ha
fatto per lo. più riferimento alla presenza del verso, con una distinzione tra for-
me di scrittura in
poesia
e in
prosa
(cfr. anche 0.1.10). Nelle loro forme origina-
rie, come mostrano ancora le tradizioni popolari sopravvissute in tempi a noi
vicini, il verso e il canto erano determinati direttamente dall'oralità, erano la
base essenziale di una comunicazione che prescindeva totalmente dalla scrittu-
ra (cfr. 0.3.2).
Poesia e non poesia.
Assai complicato è il rapporto della nozione di
letteratura
con le opposizio-
ni oralità / scrittura, poesia / prosa. Abbiamo visto che il concetto di letteratura
nasce riferendosi direttamente alle forme scritte: la poesia, considerata la ma-
nifestazione più alta della letteratura, nasce invece proprio nella comunicazio-
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